Tre sorelle adolescenti, dal carattere diverso ma con tante cose in comune, come per esempio una famiglia piena di segreti. Un’età delicata, in cui la voglia di diventare grandi lascia ancora spazio al desiderio di fantasticare e di reinventare la realtà in base ai propri desideri. Uno scenario ampio e variegato come la Francia, con le sue bellezze naturali e il brulicare vivo delle sue città.

Sono questi gli ingredienti della serie a fumetti Le sorelle Grémillet, premiata da diversi riconoscimenti (Premio Romics 2022 come Miglior fumetto per bambini e ragazzi, Prix de la Jeunesse 2022 al Waterloo BD Festival) e da un grande successo di pubblico.

Scritta da Giovanni Di Gregorio, sceneggiatore per Monster Allergy e per Dylan Dog, e illustrata da Alessandro Barbucci, autore di PKNA e di serie storiche come W.I.T.C.H., Monster Allergy e Sky Doll, Le sorelle Grémillet mescola stilemi disneyani a elementi propri del manga, creando un linguaggio che definito euromanga. Fondendo realismo e fantastico, questa serie young adult parla di crescita e di consapevolezza di sé, ma è anche una saga avventurosa in cui le memorie di famiglia sconfinano nel sovrannaturale e dove all’immaginazione si riconosce un potere straordinario.

Tre sorelle, tre modi di vivere l’adolescenza

Le Grémillet sono ragazzine molto diverse tra di loro e, come spesso accade tra sorelle, non sempre vanno d’accordo. La maggiore, Sara, cerca sempre di tenere tutto sotto controllo e ha la brutta abitudine di dare ordini alle altre. I suoi modi bruschi tradiscono in realtà un fortissimo senso del dovere verso le sorelle e un oppressivo senso di colpa per non sentirsi mai all’altezza delle proprie responsabilità.

La seconda, Cassiopea, è creativa e romantica e ha spesso la testa tra le nuvole. Non c’è da meravigliarsi: c’è un ragazzo che le piace molto (anzi, forse più di uno), e non sa bene come esternare questi suoi sentimenti, che la fanno stare bene ma la mettono anche in imbarazzo. Litiga spesso con Sara, da cui non si sente capita e che sembra sempre trattarla con sufficienza.

Lucille, la più piccola, ama molto gli animali e ha una grande sensibilità, ma non le riesce mai facile esprimere quello che pensa. Nelle liti tra Sara e Cassiopea, si rivela la più saggia, peccato che la sua reazione istintiva sia rinchiudersi in sé stessa e confidarsi solo con il gatto. Molto legata al suo mondo interiore di bambina, per lei crescere significherà imparare a mostrare agli altri di che pasta è fatta.

Pur molto diverse, le sorelle coltivano un’attitudine comune: la capacità di fantasticare, che, vista l’età che vivono sospesa tra infanzia e adolescenza, non è ancora compromessa dalla volontà di scoprire la verità dietro le cose. Quando infatti decidono di intraprendere insieme una nuova avventura (e riescono per qualche minuto a non litigare), le tre ragazzine ricostituiscono il loro gruppo segreto, il Clan delle Sorelle, dove ognuna di loro si immagina come un’avventuriera fantasy e ha un nome che ne riflette le peculiarità caratteriali: Sara è Tuono Vibrante, Cassiopea è Nuvola Innamorata e Lucille è Brina Silenziosa.

Questa loro attitudine a rielaborare la realtà attraverso la fantasia rende speciali le storie che vivono, ambientate in scenari realistici in cui il fantastico trova ancora il suo posto. L’atmosfera della serie è quindi una sorta di realismo magico, nel quale la complessità non viene negata ma viene riassorbita e digerita grazie all’immaginazione.