“Ridi che è meglio”: il ritorno dei librogame

“L’uomo non smette di giocare perché invecchia, ma invecchia perché smette di giocare.”

George Bernard Shaw

Ridi che è meglio è il nuovo titolo della Tunué creato dal noto autore di Chi ha ucciso Kenny, Pera Toons. Un graphic novel che è molto più di un semplice libro. Si tratta infatti di un librogame che riporta in Italia l’esperienza magica e eccitante delle storie a bivi che da sempre hanno appassionato i lettori più giovani.

Ridi che è meglio: la ricerca dell’isola che non c’è tra freddure, fraintendimenti e giochi di parole

Ridi che è meglio è un librogame per ragazzi basato su ben 130 battute tra giochi di parole, freddure, rompicapi e fraintendimenti, che condurranno il lettore in una fantastica avventura, tra mille risate, giramenti di testa e volta faccia, alla scoperta dell’isola che non c’è.

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Ma attenzione alla tua scelta perché il game over è dietro l’angolo!

Ridi che è meglio, da bravo librogame, non ha una trama precisa né uniforme. È il lettore ad avere tra le mani la chiave di lettura che lo condurrà al tanto atteso lieto fine oppure al game over. Basta scegliere tra le diverse opzioni alla fine di ogni battuta e andare alla pagina indicata. Una scelta sbagliata e tutto è finito? No!

Si potrà leggere pagina dopo pagina il libro, oppure scegliere di affrontare le varie prove o sollecitazioni e muoversi liberamente in lungo e largo tra le diverse pagine non in maniera sequenziale. Una cosa è certa: il divertimento è assicurato!

Completa il volume una carrellata di storie in cui Pera Toons si racconta ai suoi lettori.

La nascita dei librogame

I librogame nascono da un’idea di Joe Dever, il quale creò quella che sarebbe destinata a diventare la più celebre serie di librogame: Lupo solitario.

I librogame raggiusero l’apice del successo negli anni ’80 e ben presto si diffusero al di là dei confini americani raggiungendo la Spagna, la Francia, il Regno Unito, il Cile e la Danimarca. Tra i librogame più famosi di quegli anni uno in praticolare spicca tra tutti. Si tratta di Fighting Fantasy, il cui primo libro della serie, Lo stregone della montagna infuocata di Ian Livingstnon e Steve Jackson fu pubblicato nel 1982 e fu seguito da oltre sessanta titoli.

Per quanto riguarda l’Italia, i primi esperimenti di librogame sono da ricondurre nel 1971 quando Gianni Rodari pubblica Tante storie per giocare, un libro che raccoglie i racconti per bambini che narrava in una trasmissione radiofonica e in cui permetteva al pubblico di scegliere il finale. È il primo dei librogame italiani, seguito, nel 1987, dai primi due librogame di autori italiani, intitolati In cerca di fortuna di Andrea Angiolino e Il presidente del consiglio sei tu di G&L.

Ma è con la collana «Librogame» della Edizioni E. Elle di Trieste che i librogame raggiunsero una vasta notorietà in Italia, trasformandosi, nell’arco di pochi anni, in un fenomeno editoriale di successo. Specializzata nella traduzione di libri di autori stranieri, il primo librogame a venire pubblicato dalla Edizioni E. Elle fu proprio I Signori delle Tenebre, il primo volume della serie Lupo Solitario.

Il grande successo dei librogame inziò a scemare negli anni ’90, soprattutto a causa della diffusione dei videogiochi che incorporano tutte le caratteristiche dei librogame aggiungendo effetti visivi e sonori, caratteristiche che mancano a un prodotto scritto.

Oggi invece, i librogame sembrano essere ricomparsi, forse grazie allo strabiliante successo di Black Mirror: Bandersnatch, il primo film interattivo di Netflix.

Librogame: perché ci piacciono tanto

I librogame sono dei libri gioco derivati dai giochi di ruolo, in cui ogni giocatore assume in prima persona il ruolo di un personaggio da lui scelto e creato. Ambientati in un mondo immaginario, nella maggior parte dei casi fantasy, i giocatori portano avanti il gioco dialogando tra loro, combattendo avventure fittizie e scontri con lo scopo di concludere l’avventura insieme ai propri compagni. Le regole di un gioco di ruolo indicano in che modo e in quale quantità ciascun giocatore può influenzare lo spazio immaginato. Il tipico gioco di ruolo famoso in tutto il mondo è Dungeons & Dragons.

I librogame seguono questa stessa logica: sono libri interattivi la cui trama non è lineare, ma è lo stesso lettore che, tramite scelte autonome, prosegue fino a raggiungere un paragrafo conclusivo che porta a termine la storia. I librogame si sfogliano andando avanti o indietro, in maniera non sequenzale. Ogni singola mossa è decisa dal lettore, che decreta il suo successo o fallimento.

Quello che è certo è che questa tipologia di librogioco ci affascina ancora oggi proprio per le sue peculiari caratteristiche, che trasformano il lettore in un vero e proprio eroe dandogli la possibilità di partecipare attivamente alla storia, di compiere lui stesso delle scelte, che possono influenzare positivamente o negativamente il corso della trama tra alcune possibili alternative, mediante l’uso di paragrafi o pagine numerate.

I librogame sono dei veri e propri rompicati che coinvolgono tutta la persona, inducono il lettore a concentrarsi e a pensare a quale sia la scelta migliore, a vagliare tutte le alternative e in cambio gli regalano un’avventura magica e sempre emozionante!

Questo è proprio ciò che promette Ridi che è meglio: un librogame la cui storia prende vita tra enigmi, indovinelli e battute di spirito!

L’autore

Pera Toon, classe 1982, al secolo Alessandro Perugini, è un fumettista e grafico pubblicitario. Si afferma grazie al famosissimo format Chi ha ucciso Kenny?, ora oggetto di iniziative di licensing. I suoi account social contano ormai più di 2,5 milioni di fan. Come grafico ha collaborato per anni con brand e agenzie di primaria importanza.

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