IL LIBRO
Autore simbolo del «Rinascimento Americano», Alan Moore è colui che ha saputo ideare e realizzare, con grande creatività, lucidità e coerenza, quella trasformazione capace di rendere adulti e stimolanti i vecchi eroi ingenui delle pubblicazioni mainstream. Dal 1984, quando i primi numeri del suo Swamp Thing hanno mostrato una via inedita e sorprendente alla narrazione sequenziale, fino alla miniserie-capolavoro Watchmen, Moore è stato in grado di parlarci, con lo stile di un eccentrico sognatore, di storia, politica, magia, amore, ma soprattutto degli orrori e delle meraviglie dell’animo umano.
Come afferma l’autore, Gianluca Aicardi:
«Moore, al di là del merito delle sue opere, che hanno comunque segnato e influenzato la storia recente del fumetto, rappresenta la più completa e inattaccabile espressione di quel complesso e delicato equilibrio che dovrebbe sempre venire a crearsi fra gli elementi fondanti dell’arte sequenziale, parole e immagini, se si vuole generare un esito efficace e memorabile».
Il nuovo saggio M for Moore rappresenta la perfetta occasione per ripercorrere la carriera di uno dei più stimati e celebrati creatori del fumetto mondiale, dagli esordi sulle storiche riviste britanniche, culminati nella citata serie appena trasposta sullo schermo, al revisionismo supereroistico attuato per la Dc Comics, fino alle più recenti opere personali intrise di misticismo e spirito visionario, come il complesso From Hell, viaggio nella psiche di Jack lo Squartatore che ha richiesto un decennio di lavoro, e l’affascinante Promethea, realizzato per la divisione editoriale che lo stesso Moore ha diretto negli ultimi sei anni.