IL LIBRO
Il protagonista de Le strade di sabbia deve arrivare in tempo a un appuntamento. Decide di passare per la Città Vecchia, convinto di trovare una scorciatoia, ma viene inghiottito in un labirinto di strade, lampioni, palazzi che, come in un quadro di Escher, non ha sbocco. Non solo, un uomo gli porta via l’identità e, ormai senza nome, si rifugia in un albergo popolato di personaggi bislacchi, alle volte sinistri, che si preparano alla vita compiendo perennemente gli stessi gesti, gesti che diventano un loop impossibile da fermare. Il capolavoro di Paco Roca, ristampato nel formato de Le Ali, si riconferma nella sua sorprendennte forza visionaria, nella capacità di impastare suggestioni pittoriche e letterarie, che rendono Kafka e il Carrol di Alice inquilini invisibili dello stesso libro. Un’opera che, senza rinunciare a un tocco di ironia, svela una quotidianità cui fa da sottotraccia l’inquietudine.
L’anonimo protagonista è costretto, da eventi a cui non si può opporre, a fare la conoscenza di una galleria di figure umane incastrate (da sé?) in routine prive di senso eppure croniche, in cui il lettore non farà fatica in un modo o nell’altro a riconoscere se stesso e i propri simili. Uno stralunato apologo che, mentre spiazza di continuo con un caleidoscopio di trovate narrative e visive, intavola un discorso profondo sulla natura e il senso della nostra esistenza.
Rassegna stampa
24/08/2019 Paco Roca – Le strade di sabbia di Nedeljko Bajalica, Lo spazio bianco. Recensione
13/04/2015, Recensione – Le strade di sabbia di Paco Roca, Terre illustrate, di Matx96