IL LIBRO
Un libro vibrante, riccamente documentato che narra con forza e slancio un arco di tempo di circa trent’anni della storia italiana: dalla Prima Guerra Mondiale all’indomani del 8 settembre 1943. Il racconto, scandito da diverse dominanti cromatiche, riflette sui temi della violenza pubblica e privata, del conformismo, della Shoah, delle leggi razziali, delle deportazioni e dell’omosessualità in un’epoca di forti tumulti e cambiamenti politici e sociali. Al centro della narrazione c’è la vita di Giulio, scandita dai grandi avvenimenti dell’epoca. Nel 1914 un giovane Giulio assiste a un omicidio passionale e viene poi mandato a combattere sul Carso. Lo ritroveremo nel 1935 quando lavora in un hotel sul Lago Maggiore, qui conosce Giorgio, accecato dall’ideologia fascista, con cui sviluppa una relazione. In fine nell’autunno ‘43, Giorgio, oramai passato ai partigiani, riprende contatti con Giulio per condurre un’attività di spionaggio. Francesco Memo e Barbara Borlini disegnano un affresco di quegli anni la cui storia gira attorno a un amore omosessuale in un’epoca di forti tumulti e cambiamenti politico sociali.