La memoria delle tartarughe marine (PDF)

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Per chi ha amato Terraferma e Fuocoammare e si chiede se sia meglio
il rischio di cambiare la propria vita o lasciare tutto com’è,
Simona Binni racconta la migrazione attraverso la metafora delle tartarughe marine.

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Due fratelli, un’isola, delle scelte da compiere…
Giacomo e Davide sono fratelli
e sono cresciuti a Lampedusa, un’isola che per Giacomo stringe come una gabbia lasciando fuori il mondo che resta in disparte, e che per Davide è la casa da cui è impossibile prescindere.
Giacomo, ormai adulto, la abbandona per Milano: il lavoro in banca e le luci al neon dei locali notturni… È però risentito per la testardaggine del fratello, che invece resta e si dedica anima e corpo allo studio delle tartarughe marine, capaci di tornare nel luogo in cui sono nate anche dopo vent’anni di lontananza. Quando Davide muore all’improvviso, Giacomo è costretto a rivedere l’isola, dove lo aspettano una vecchia barca, una donna, un pescatore e un bambino straniero salvato dal mare che, insieme a un mulinello di ricordi, lo spingeranno a ridefinire il senso della parola orizzonte.
Una storia di grande attualità, in cui il tema della fratellanza e delle radici investe quello, altrettanto complesso, della migrazione

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Simona Binni, laureata in Psicologia dell’età evolutiva, si diploma alla Scuola romana di fumetti. Lavora come storyboard artist nella pubblicità, per il cloud di Telecom Italia. Dal 2013 collabora con il Giffoni film festival e con Roma film academy. Nella collana Tipitondi di Tunué ha pubblicato Anima e il vulcano, vincitore al Romics 2015 del premio come "miglior esoridente", Dammi la mano. Nel 2016 esce, sempre per Tunué ma stavolta nella collanaProspero’s Books, Silverwood Lake e nel 2017 La memoria delle tartarughe marine.
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