Il cibo dei morti

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Il cibo dei morti di Dimitri Bortnikov è un fiume di memoria.

Categorie: RomanziTag: Romanzi, romanzo, russia, vitaISBN:

17,50 

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Un nuovo romanzo di narrativa straniera curato da Giuseppe Giromonti Greco, con la traduzione di Daniele Petruccioli, nella dozzina del Premio Strega 2021 con La casa delle madri.

Il cibo dei morti ci mostra dapprima un’infanzia felice, un Eden contadino ai confini della steppa, ma la fine dell’età dell’innocenza scaraventerà il protagonista in una serie di avventure picaresche:  un cerchio infernale che passa attraverso gli amori senza speranza delle prostitute, l’esperienza della milizia, il contrabbando di diamanti, fino a tornare all’infanzia, al dolore, alla morte.
Su tutto aleggia il fantasma di un figlio forse perduto: una specie di ultima, innocente crudeltà della vita, un’agghiacciante risata bambina che tutto pervade.

La narrazione, di ispirazione autobiografica, si inabissa di continuo in una corrente sotterranea traboccante di storie e verità nascoste. In questo romanzo, morte, sesso e decomposizione ci lanciano addosso la loro beffarda risata come in un Rabelais postmoderno. La voce del cantastorie dietro al Cibo dei morti non parla: singhiozza, ringhia, scatarra. E se il riferimento iniziale è il Dostoevskij delle Memorie del sottosuolo, ben presto si viene inghiottiti dalla crudezza di un Céline, irretiti da un linguaggio che scava nel dolore e nella sporcizia umana senza il minimo pudore ma con una bellezza inusitata di sintassi e ritmo.

 

SULL’AUTORE DIMITRI BORTNIKOV

Dimitri Bortnikov, nato a Samara nel 1968, dopo aver interrotto gli studi di medicina per arruolarsi nell’esercito, si dedica ai lavori più disparati: cuoco di un battello fluviale sul Volga, bibliotecario scolastico, insegnante di danza in riformatorio e perfino aiuto di reparto maternità.
Comincia a scrivere presto ma viene pubblicato in Russia solo nel 1998, data in cui si trasferisce in Francia. Il suo primo romanzo vince il Booker Prize per la Russia e viene immediatamente tradotto in Francia. Da quel momento inizia a scrivere in francese e a vivere solamente di scrittura.
Il suo ultimo romanzo è Face au Styx.

 

SUL TRADUTTORE DANIELE PETRUCCIOLI

Daniele Petruccioli traduce da portoghese, francese e inglese e insegna traduzione sia pensata che praticata, dentro e fuori l’università. Ha vinto il premio Luciano Bianciardi per la traduzione letteraria e ha pubblicato due libri sulla traduzione: Falsi d’autore (Quodlibet, 2014) e Le pagine nere (La Lepre, 2017). E’ nella dozzina del Premio Strega 2021 con La casa delle madri (Terra Rossa Edizioni).

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