Serpenti ciechi

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“Una caccia all’uomo, la Guerra Civile
e le barbarie che non conoscono né tempo, né luogo.”

14,90 

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New York, 1939. Una persona arriva in città alla caccia di un uomo, Ben Koch, reo di aver violato un patto. Anche Ben, idealista in cerca di ideali, è impegnato a sua volta nella ricerca frenetica di un individuo chiamato Curtis Rusciano. Lontano da lì, in Spagna, la guerra civile è già persa per i repubblicani, sconfitti prima che in Europa si ristabilisca un ordine, dopo le devastazioni belliche. In un’estate soffocante tutti gli sforzi dei nostri protagonisti saranno volti a sistemare i propri conti personali.
Cava, supportato magnificamente dai disegni di Seguí, costruisce una trama articolata che ci fa rendere conto di come le idee possano diventare utopie destinate a essere manipolate e distorte da esseri umani legati in maniera indissolubile a egoismo e cupidigia. Bassezze umane che si rivelano di continuo senza badare all’epoca e al luogo nelle quali si manifestano.

Sfoglia l’anteprima:

Rassegna stampa:

13/03/2018 Serpenti ciechi, di Cristiana Carnevali, Mangialibri

25/02/2018 Serpenti ciechi, la recensione, di Mirko Tommasino, Badcomics.it

 

Bartolomé Seguí, nato a Palma di Maiorca nel 1962, è autore di fumetti e illustratore.Nel 2009 Serpenti Ciechi (pubblicato in Italia da Tunué) gli fa vincere il Premio nazionale di fumetto, e rappresenta il suo ingresso nel mercato del lavoro franco-belga, con la successiva pubblicazione dei due volumi Hágase el caos e Las oscuras manos del olvido. Nel catalogo Tunué anche Carvalho. Tatuaggio (da Manuel Vázquez Montalbán).
Felipe Hernandéz Cava, nato a Madrid, nel 1953, nel 1972 insieme a Saturio Alonso forma il collettivo El Cubri, da cui nascono fumetti come El que parte y reparte, Sombras, El hombre invisible e Francografías. Nel periodo 1984-87 è stato direttore della rivista Madriz.
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