Open day scuole di fumetto: consigli e segreti di Graziella Santinelli, Direttrice di ACCA Accademy, Accademia di Comics, Creatività e Arti Visive

Open day scuole di fumetto: tutti i consigli e segreti dalle migliori scuole di fumetti per i futuri fumettisti. L’intervista a Graziella Santinelli, Direttrice di ACCA Accademy, Accademia di Comics, Creatività e Arti Visive.

Intervista a Graziella Santinelli

 

Perché iscriversi a una scuola come la sua?

Perché iscriversi ad ACCA? Perché attualmente è una delle soluzioni migliori in Italia per la completezza della formazione che fornisce, perché c’è un nucleo di lavoro costituito da un team di docenti che discute e ridefinisce il sistema didattico e i contenuti dei programmi di studio. Vigila affinché la qualità dell’offerta formativa sia sempre altissima e ricerca tutte le possibilità di sviluppo che possano consentire un costante miglioramento.
Il nostro obiettivo è quello di far crescere delle menti che faranno la differenza.

 

Quali sono le caratteristiche che distinguono la vostra offerta didattica?

L’attenzione reale verso il singolo è una di queste. Ogni studente viene seguito in base alla sua sensibilità, ai suoi obiettivi, alle sue peculiarità, e guidato lungo un percorso che si de-linea nel tempo man mano che si acquisiscono strumenti e competenze e con l’emergere degli interessi e delle inclinazioni. Un altro aspetto riguarda la multidisciplinarietà che non è mirata soltanto al contatto con altri linguaggi, ma anche alla sperimentazione oltre che all’esplorazione di tutte le possibilità che ogni studente può avere professionalmente. Inoltre grande attenzione viene data anche alla maturazione personale, perché è necessario essere capaci di gestire in autonomia le responsabilità inerenti alla professione. La selezione degli insegnanti è molto importante per noi. Oltre ad essere dei professionisti devono anche essere in grado di comunicare le loro conoscenze ed essere capaci di capi-re ed interpretare i talenti e le aspirazioni degli studenti, guidandoli verso degli obiettivi che soddisfino le loro ambizioni. In fondo i ragazzi portano da noi dei sogni che dobbiamo tradurre in una professionalità piena e concreta. L’attenzione al singolo è anche un’attenzione alle dinamiche di squadra, perché l’ambiente favorisce l’interscambio di idee creative e la condivisione di progetti.

 

Come vengono messi in contatti gli studenti con il mondo lavorativo?

Sicuramente i docenti sono un primo importante accesso al lavoro. Segnalano contatti e possibilità, si fanno promotori di iniziative e progetti, seguono e sostengono gli studenti du-rante i loro progetti individuali. Durante il percorso didattico, vengono organizzati incontri con editori italiani e stranieri dove il portfolio review diventa opportunità lavorativa. Costantemente in queste occasioni ci sono studenti che ottengono risultati importanti. Un altra possibilità è il nostro ACCA Lab, dove confluiscono progetti, anche complessi, che arrivano da committenti esterni e che vengono coordinati dai docenti. Questi progetti prevedono anche introiti economici per gli studenti che vengono coinvolti. Questo permette di arricchire il portfolio con lavori effettivamente realizzati ed iniziare fattivamente a calarsi nel mondo del lavoro con tutte le sue dinamiche reali.

Quanto è importante il portfolio e come deve essere preparato?

Come si prepara un portfolio è fondamentale. Tutte le professionalità che trattiamo sono meritocratiche, teniamo sempre a ribadire che si ottiene un lavoro grazie alle capacità che vengono mostrate. Quindi il primo punto è raggiungere la maturità tecnico/stilistica. Poi la preparazione del portfolio deve essere fatta in modo intelligente, deve essere mirato a seconda del destinatario a cui vuoi mostrarlo. Non può essere generico, deve mostrare la personalità artistica di chi si propone ma deve essere adeguato alla linea editoriale che l’editore ha in catalogo. Deve esserci a monte uno studio delle case editrici e delle loro proposte. Questo aumenta le possibilità di attenzione da parte degli editor.

 

Quale consiglio assolutamente daresti agli studenti?

Di non mollare. Se credi in qualcosa, devi tenere duro e andare fino in fondo. Darsi una possibilità di realizzare i propri sogni è un dovere di ognuno. Di farsi forti della propria passione perché è la benzina che porta alla crescita. Di mettersi sempre in discussione, perché la voglia di imparare ti porta lontano. Tutto è possibile se ci credi. Sono mestieri difficili, ma che portano anche grandi gratificazioni. Vale la pena andare fino in fondo e conoscere l’importanza che questa passione ha nella propria vita. Ed essere curiosi, di tutto, sempre.

 

Cosa gli diresti invece di evitare?

Evitare di abbattersi. Evitare di agire in modo disordinato e casuale. Bisogna pianificare le azioni con pazienza e ragionamento.

 

Quanto è importante condividere la propria arte, promuoversi e farsi un nome sui social, senza paura di mettersi in gioco?

Attualmente è molto importante, anche se torno a ribadire che pianificare le proprie azioni è importante. Non ci si deve improvvisare, più si agisce intelligentemente, più si ha successo. Ora che il web ha assunto un’importanza come mai in precedenza, l’autopromozione diventa parte integrante e fondamentale del proprio percorso professionale.

 

Gli artisti diplomati sono seguiti anche dopo la fine del corso?

Sì. Continuiamo a contattare i nostri ex studenti e avviare anche con loro delle collaborazioni. Li seguiamo nei loro primi lavori, dando supervisione e suggerimenti. Devo dire che in questo il compito ci è molto semplificato, perché alcuni di loro scelgono di venire a lavorare in sede spontaneamente. I legami per noi non si interrompono mai con la fine del corso.

 

Com’è cambiato l’insegnamento con la pandemia?

Naturalmente abbiamo dovuto spostare parzialmente o totalmente la didattica online a seconda del momento per seguire le direttive dei decreti. Per prepararci meglio e fare in modo da garantire una qualità didattica all’altezza delle nostre aspettative, tutti i docenti hanno fatto formazione sulla gestione delle lezioni a distanza, con un approfondimento anche sugli strumenti digitali utilizzabili per consentire una resa ottimale delle lezioni. Ovviamente la nostra preferenza va alla didattica in presenza, ma abbiamo visto che non ci sono state ripercussioni nei risultati. Va anche detto che lo spostamento verso l’online ha portato a soluzioni che hanno creato delle alternative interessanti.

Vuoi aggiungere qualcosa?

Soltanto che vale la pena farci visita e approfondire la conoscenza dei nostri piano formativi.

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