Open day scuole di fumetto: tutti i consigli e segreti dalle migliori scuole di fumetti per i futuri fumettisti. L’intervista a Dino Caterini, Direttore Generale della Scuola Internazionale di Comics, una scuola con quarant’anni di esperienza educativa alle spalle in ambito artistico.
Intervista a Dino Caterini
Perché iscriversi a una scuola come la sua?
Perché la Scuola Internazionale di Comics si basa su un’esperienza di oltre quarant’anni, perché i nostri insegnanti sono scelti tra i migliori professionisti delle materie di insegnamento. Queste sono le ragioni principali per scegliere di iscriversi alla Scuola Internazionale di Comics.
Quali sono le caratteristiche che distinguono la vostra offerta didattica?
La nostra offerta di corsi è sempre basata sulle reali richieste del mercato nell’ambito delle professioni nelle arti figurative, digitali, letterarie e musicali anche a livello internazionale. Moltissimi nostri studenti lavorano in Italia e all’estero. Solo per citarne alcuni: Sara Pichelli, Emanuel Simeoni, Mauro Talarico e tra le generazioni più giovani Diana Mercolini, Emera, Nando Adiletta, Chiara Topo e tanti altri.
Come vengono messi in contatti gli studenti con il mondo lavorativo?
A tutti gli studenti sono fornite indicazioni sulle strategie per muoversi al meglio nel proprio campo, poi essendo la scuola conosciuta per la sua serietà spesso riceviamo richieste di fornire nominativi ma sono tutte attentamente valutate e soprattutto cerchiamo di stare alla larga da chi offre la ormai famosa “visibilità” ma non garantisce reali sbocchi dal punto di vista professionale e anche finanziario.
Quanto è importante il portfolio e come deve essere preparato?
Qui stiamo parlando di un vero e proprio strumento che apre le porte al mercato del lavoro, e ormai non si tratta più soltanto di recarsi alle fiere per mostrare il proprio portfolio, ma di mettersi in gioco anche su internet, ad esempio, tramite i propri canali che si moltiplicano sempre più. A mio parere bisogna sempre più guardarsi attorno e scegliere il proprio obiettivo per preparare qualcosa che sia mirato all’azienda o alla casa editrice alla quale si intende proporsi tenendo conto che ormai chiunque può raggiungere chiunque in ogni parte del globo.
Quale consiglio assolutamente daresti agli studenti?
Secondo me la cosa più importante è lavorare e non disperdere le proprie energie, tenendo ben presente i propri obiettivi.
Cosa gli diresti invece di evitare?
Le perdite di tempo, ma anche per imparare questo serve tempo.
Quanto è importante condividere la propria arte, promuoversi e farsi un nome sui social, senza paura di mettersi in gioco?
È importante come dicevo sopra, ma qui si tratta di comunicazione strategica, qualcosa che cambia in tempi rapidissimi, inoltre dietro l’immagine ci deve essere qualcosa di ragionato e pregnante, anche per questo sono importanti i consigli dei professionisti che lavorano come insegnanti nella nostra scuola.
Gli artisti diplomati sono seguiti anche dopo la fine del corso?
Noi siamo sempre a disposizione, chi ha studiato da noi lo sa.
Com’è cambiato l’insegnamento con la pandemia?
Credo che all’atto pratico lo sappiamo tutti, ci vuole un maggiore impegno ovviamente, per quanto invece riguarda il resto, chi può dirlo? Ognuno vive questa emergenza in un confronto continuo con la propria interiorità, spero solo che possa insegnarci a essere migliori.