Il bello di leggere e fare “Fumetto a scuola”

di Rachele Bazoli

Fumetto a Scuola è il progetto pensato per le scuole con cui Tunué porta in classe i fumetti e chi li disegna. Questa proposta didattica nasce da una certezza, condivisa non solo da chi pubblica i fumetti ma anche da chi li studia: il fumetto è un linguaggio che allena la mente all’interpretazione e all’immersione, che ha molto a che fare con il guardare e associa la lettura ad altre forme di comunicazione visiva, vicine ad esempio alla narrazione cinematografica o teatrale (come sottolinea Daniele Barbieri in Semiotica del Fumetto). Questa grammatica specifica del fumetto lo rende un alleato perfetto per chi insegna, per avvicinare alla lettura tutti, anche gli studenti più riluttanti, ma non solo. Vediamo insieme come e perché.

Una prospettiva pedagogica

Pedagogista e scrittore per l’infanzia, Gianni Rodari ha parlato molto di come la lettura favorisca in bambini e adulti l’esercizio della fantasia, e come quest’ultima sia strumento per decodificare la realtà. Leggere in età evolutiva ha una grande importanza per lo sviluppo della persona, per l’affermazione della propria identità, per la chiave che dà nel provare ad avere uno sguardo sul mondo esterno.
Rodari ha parlato anche di fumetto e ne ha descritto la potenza intrinseca dovuta al fatto che chi lo legge colma con la propria immaginazione lo spazio bianco presente tra una vignetta e l’altra. Sosteneva inoltre (nella Grammatica della fantasia) come l’arte sequenziale favorisca il protagonismo dei giovanissimi lettori che attraverso questo sforzo traggono soddisfazione più dal gioco della propria fantasia che dalla storia che stanno leggendo. In particolare (nel capitolo Il bambino che legge fumetti) ricordava che spesso un bambino che si approccia a un fumetto sente il bisogno di incontrare una storia che non sia associata all’ambiente didattico, come una sorta di azione di emancipazione che lo sposta dal devo leggere al voglio leggere.

Le intuizioni di Rodari sono state confermate anche da recenti ricerche scientifiche.
In un articolo del 2014 Julia Marshall, docente di Arts Education della University of San Francisco, esplora e approfondisce il ruolo delle arti figurative nel processo educativo afferente all’istruzione scolastica, sostenendo quanto possa essere vincente per allenare gli studenti a una mente flessibile e capace di pensiero critico.
David D. Seelow, docente di studi umanistici al College of Saint Rose di Albany (New York), da tempo sostiene come il fumetto e il videogioco siano strumenti pedagogici non solo efficaci, ma oggigiorno necessari, che possono fare da ponte tra l’educazione formale (quella scolastica) e non formale (quella attuata da una molteplicità di esperienze che i ragazzi e le ragazze vivono al di fuori del sistema scolastico).
Nel suo libro Lessons Drawn, Essays on the Pedagogy of Comics and Graphic Novels (McFarland and Company, Inc., Publishers, 2019), Seelow raccoglie una serie di saggi accademici a supporto di quanto lui stesso sostiene in merito alla valenza pedagogica del fumetto. In particolare sottolineano, attraverso i vari punti di vista, come il fumetto possa fornire a ragazzi e ragazze maggiori strumenti espressivi, che vadano oltre il mero linguaggio verbale. In quest’ottica il fumetto diventa quindi strumento privilegiato nel consentire agli studenti un’espressione poliedrica del sé e della realtà che li circonda.

La lettura di un fumetto tende quindi a essere un’azione spontanea con l’unico fine di “godersi la storia”, e favorisce una relazione sana, famigliare e genuina con la lettura. Il fumetto rende inoltre facile e inclusiva la narrazione di sé per i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze, sia attraverso le storie scritte da altri (quindi attraverso la lettura) sia con la propria narrazione attraverso le immagini (attraverso la creazione di una storia usando testo e immagini). Ma c’è anche dell’altro.

Una prospettiva multidisciplinare

Nel suo manuale L’arte del fumetto, regole tecniche e segreti dei grandi disegnatori, Will Eisner, una delle personalità più importanti della storia del fumetto, chiarisce come un buon fumettista debba avere molte altre competenze oltre al disegno e alla parole, per creare un fumetto che sia efficace. Il fumetto diventa così un veicolo per analizzare, comprendere e sperimentare le materie più disparate, persino la fisica, la psicologia, il design, la meccanica. Fare fumetti è racconto per parole e per immagini, ma è anche scrittura, regia e quindi senso del ritmo, fotografia e senso della composizione, espressione emotiva ossia capacità di leggere le emozioni.

Questo approccio multidisciplinare, connaturato con il fumetto, fa sì che questo linguaggio possa diventare uno strumento per aiutare la classe ad acquisire competenze e nozioni appartenenti a discipline diverse. Per esempio, da un graphic novel ambientato nel passato si possono trarre informazioni significative sulla vita di personaggi realmente esistiti o su alcuni eventi storici. Nei fumetti di ambientazione fantastica si possono invece individuare dilemmi etico-morali di cui discutere, una geografia di territori da esplorare, architetture e congegni meccanici da scomporre e analizzare. In pratica, ogni fumetto può essere un pretesto per trattare da un punto di vista insolito materie, argomenti e tematiche inerenti al programma scolastico.

Proporre a bambini e bambine, ragazzi e ragazze di leggere un fumetto significa favorire un lavoro di immaginazione e creazione mentale che è un aiuto per comprendere nozioni ma soprattutto diventa palestra per la decodifica di situazioni ed eventi propri della vita reale. Inoltre la lettura condivisa di uno stesso fumetto permette, attraverso la discussione in classe, di generare nuove competenze sia di tipo analitico e interpretativo, sia di derivazione culturale e nozionistica, in base agli obiettivi didattici dai quali è nata la volontà di affrontare la lettura.

Leggere e fare fumetti a scuola con Tunué

Se leggere fumetti è un’esperienza sia ricreativa che didattica, con il progetto Fumetto a scuola è possibile aggiungere anche un ulteriore momento di arricchimento: l’incontro con autori e autrici che scrivono e disegnano fumetti.

L’incontro in classe con chi ha scritto e disegnato un fumetto non è una semplice presentazione del libro, ma un’opportunità per capire come nasce una storia, come si definisce un personaggio, quanti e quali possono essere i processi creativi che portano alla nascita di un fumetto e quanto lavoro serve perché dalla semplice idea si arrivi al volume concluso e stampato. La chiacchierata tra ragazzi e ragazze e autori e autrici può essere preceduta da un percorso facoltativo fatto in classe sotto la guida dell’insegnante – supportato da materiali didattici appositamente preparati da Tunué – e soprattutto può essere affiancato da un vero e proprio laboratorio di fumetto. Con la supervisione e le indicazioni di sceneggiatori e disegnatori, le classi potranno creare le loro storie, e ragazzi e ragazze potranno avere modo di esprimere anche quelle attitudini e qualità che nel corso delle regolari attività didattiche tendono a restare nascoste o sopite.

Per conoscere quali autori e autrici Tunué, insieme a quelli del Castoro, sono a disposizione e per partecipare al progetto Fumetto a scuola, è semplice: basta iscriversi qui.

Articoli correlati