“In Australia la gente non si ferma mai a immaginare come possa essere per alcuni di questi rifugiati. Li reputa soltanto un problema una volta che sono qui, ma senza considerare un’immagine più ampia. Non mi aspetto che il libro cambi l’opinione di qualcuno, ma se ispirasse almeno una riflessione mi sentirei di aver fatto qualcosa di buono.“
Shaun Tan
L’approdo è il libro di maggior successo di Shaun Tan, un picture book, un graphic novel privo di parole, pubblicato da Libri Hodder nel 2006. Un libro fortemente emotivo, carico di significato, gridato al lettore non attraverso le parole, bensì con la forza e la bellezza di meravigliosi disegni, coraggiosi scorci di passato intessuto nel presente e che punta la futuro.
Una storia nella storia
Le prime pagine del L’approdo sono dedicate a tutti gli immigrati che da sempre lasciano la propria terra amata alla ricerca di una speranza, di una vita migliore. Volti dipinti dentro piccole tessere di un mosaico, che quasi risembrano delle fotografie, destinate a rimanere nella storia e a non svanire, quasi una promessa.
Il prologo, carico di tristezza, ci mostra con colori e disegni potenti, la tragedia di un padre costretto ad abbandonare temporaneamente la moglie e la figlia, il cuore carico della speranza di trovare lavoro e garantire così alla sua famiglia un futuro migliore.
L’uomo si imbarca e noi con lui saliamo su questa nave che ci porta in mare, verso una rotta sconosciuta. E mentre viaggiamo il protagonista ci parla, sebbene non possiamo sentirlo, e con lui, lo fanno anche gli altri passeggeri. Guardiamo con loro il cielo, ne assaporiamo i cambiamenti, come un giorno è sereno e calmo come il mare e come il giorno seguente diviene temporalesco. Riusciamo quasi a percepire l’ansia, le paure e le aspettative di tutti gli immigrati a bordo della nave.
Poi, quando finalmente la nave approda, ecco che giungiamo anche noi in questa terra da sogno, popolata da buffi, teneri e strani animaletti, dove gli edifici sembrano usciti da un mondo da favola, così come il cibi e le persone che vi abitano.
È un paesaggio urbano, di periferia quello che ci viene mostrato, così come lo è sempre stato il paesaggio nei graphic di Shaun Tan, ma nell’aria possiamo respirare un pizzico di magia e di mistero.
Inizia così il lungo cammino del protagonista alla ricerca di un lavoro, un cammino non certo facile, sempre in salita. Nel corso della storia facciamo la conoscenza di nuove persone, anche loro migranti, appartenenti a etnie e culture differenti e, senza nemmeno l’uso della parola, riusciamo a comprendere la loro lingua. Le persone, nonostante le loro diversità, riescono a capirsi, a sorridere e a ridere nonostante le fatiche dei giorni quotidiani. Flash back dal profumo di lontani ricordi interrompono per un istante il flusso narrativo e veniamo a conoscenza del passato di queste persone, dei loro sogni, forse infranti o forze realizzati, dei loro desideri che gli hanno sostenuti per tutta la loro vita, fino all’approdo in questa nuova terra da sogno.
L’approdo è una storia delicata, traboccante di suoni e di parole appartenenti a lingue diverse. È la storia un immigrato in un mondo immaginario, quasi onirico, con chiari riferimenti simbolici al nostro di mondo, alla storia dell’immigrazione che da sempre, è protagonista della nostra dell’umanità.
L’autore
Shaun Tan è nato nel 1974 a Perth, in Australia. Artista, scrittore e regista nel 2011, ha vinto il Premio Oscar per il miglior cortometraggio di animazione con Oggetti smarriti, tratto dal suo omonimo libro del 2000. Con L’approdo ottiene un grande successo di pubblico e di critica, vincendo vari premi e facendosi conoscere fuori dai confini australiani.
Per la Tunué, nella collana «Minari» pubblica: I conigli, Cicala, L’albero rosso, La cosa smarrita, Piccole storie di periferia. Piccole storie dal centro, verrà portata in Italia dalla Tunué nel novembre 2020.
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