Uno dei punti di forza del nuovo giallo a fumetti firmato John Patrick Green: Investigators, è il linguaggio. I due investigatori Mango e Sciallo si muovono tra giochi di parole e battute esilaranti, in un vortice di energia che terrà col fiato sospeso i suoi lettori.
Ma scendiamo nel dettaglio con la traduttrice Clementina Coppini.
– Investigators si poggia su una sceneggiatura ben costruita: la leggerezza dei dialoghi e la forte presenza di acronimi e giochi di parole rendono la lettura piacevole ed accattivante. qual è stata la sua strategia traduttiva? e come ha iniziato a muoversi per ricreare questo equilibrio tra leggerezza e spirito molto ben riuscito nella stesura in italiano?
Possiamo darci del tu? Sì, Investigators è un libro molto spassoso. Leggero ma non banale. il linguaggio è piuttosto articolato, le battute assai raffinate. Ha di bello che può essere letto a vari livelli, per cui può appassionare un bambino ma anche un adulto. Strategie di traduzione non mi pare di averne e, anche se le ho, non me ne sono mai accorta. Molto prima di tradurre fumetti per bambini ho imparato a tradurre il greco antico ed il latino (mi vergogno a dirlo, ma non ho mai studiato lingue, bensì lettere classiche). Lì ho capito che una cosa è trasporre un testo e un’altra renderlo in una lingua diversa.Servono disciplina, rispetto nei confronti dell’autore e attenzione alle parole che si usano. E poi in un caso come quello di Investigators fondamentale è divertirsi. Perché tradurre – non come scrivere ma un pò ci somiglia- è una specie di magia: se non ridi tu per primo come speri di far ridere gli altri?
– Continuando a muoverci in questa direzione, nell’opera sono presenti alcuni nomi parlanti: ad esempio Gustavo Mustacchio o la simpatica Rosa Fuffalagnosa. La scelta di tradurre il nome di uno dei protagonisti: Sciallo (Brash nell’originale) risulta dunque coerente. Si è pensato di mantenere il nome originale oppure la traduzione è sempre stata vista come l’unica via percorribile?
Gustavo Mustacchio non è una mia idea, Rosa Fuffalagnosa sì. I nomi originali : Mango&Brash, sono un gioco di parole ispirato ad un vecchio film cult con Sylvester Stallone e Kurt Russell, intitolato Tango&Cash. Ma in italiano non faceva lo stesso effetto. Sciallo è stato Sciallo sin da subito. Il nome è ispirato all’editore, Emanuele Di Giorgi, che mi ha cercata su Facebook. La prima volta che l’ho sentito mi sono detta: Ma quanto è Sciallo quest’uomo? Da cui Sciallo.
– La narrazione è interrotta da brevi parentesi di metafumetto in cui i personaggi parlano dell’autore oppure accennano allo svolgimento della storia, cosa ne pensi di questi espedienti e come deve muoversi il traduttore per cercare di portarli nella lingua di arrivo?
La rottura della finzione scenica è un espediente comico in uso dai tempi di Aristofane. Funziona sempre: basta saperlo dosare. John Patrick Green è molto bravo, quindi non è stato per nulla difficile rendere questi passaggi in italiano.
– Il testo di un fumetto risulta complesso da gestire non solo da un punto di vista lessicale ma anche, più concretamente, da un punto di vista spaziale: puoi dirci qualcosa in più su come è stato gestire l’italiano, così poco incline alla sintesi, nello spazio di un balloon?
Sì, questo effettivamente è complicato, poiché l’italiano è una lingua prolissa e far stare la traduzione nei balloon non è sempre facile. In questo caso il merito è tutto di Alessandro Aureli della redazione di Tunué, attentissimo e capace di fare tagli chirurgici o modifiche brillanti alla traduzione.
– Investigators è un giallo a fumetti per i più piccoli. Pensa che il fumetto si possa prestare allo sviluppo di questo genere: potrebbe essere, quello tra giallo e graphic novel, un buon mix per invogliare i bambini alla lettura?
Questo genere è il futuro dei libri per bambini, altresì detti letteratura per l’infanzia ( definizione già di per sé pesante). Attraverso il fumetto si possono trasmettere i massimi sistemi senza annoiare le nuove generazioni, ormai evolutissime, e si riesce a tenerle vicine ai libri, che attraverso questa modalità espressiva diventano davvero una valida alternativa al web e ai cartoni animati, alcuni di straordinaria qualità, oggi in circolazione. E in più attraverso i fumetti, insieme ai grandi concetti, s’impara fin da piccoli l’ironia, che non fa mai male.
Clementina Coppini è un’autrice e traduttrice affermata. Sua la traduzione di Dog Man, P. Dav (Piemme, 2018) e Capitan Mutanda e la vendetta di Superprof P. Dav (Piemme, 2017).