Il grande Gatsby, 100 anni di un capolavoro

Il grande Gatsby, 100 anni di un capolavoro

Il 10 aprile del 1925 Il grande Gatsby veniva pubblicato per la prima volta a New York.

Considerato l’affresco di un’epoca, ma anche il racconto delle contraddizioni del sogno americano, che di lì a poco sarebbe crollato con la crisi del ’29, è oggi unanimemente considerato un classico della letteratura mondiale per la capacità di raccontare l’ambiguità dell’animo umano e soprattutto il desiderio di piacere a ogni costo, ignorando chi ci apprezza per come siamo.

Per festeggiare i 100 anni di questo capolavoro abbiamo pensato di raccogliere qualche curiosità sul romanzo e sull’adattamento a fumetti.

5 curiosità su Il grande Gatsby

1. Chi erano Francis Scott Fitzgerald e Zelda Sayre

Quando il romanzo uscì, Fitzgerald aveva già pubblicato numerose opere tra cui Di qua dal Paradiso, Belli e dannati e i Racconti dell’età del jazz. A renderlo però davvero protagonista della New York degli anni Venti erano però le abitudini festaiole che condivideva con la moglie, Zelda sayre. Usando le parole di Fernanda Pivano (la prima traduttice del romanzo), i due incarnavano «la grande leggenda della bellissima coppia, eroina, simbolo e interprete di tutte le prodezze sofisticate dell’età del jazz». Insomma, erano lo specchio di una generazione che, uscita dalla Grande guerra, aveva voglia di godersi la vita mettendosi alle spalle la tragedia appena vissuta.

2. Un titolo ben ragionato

Fitzgerald voleva intitolare il romanzo Il Trimalcione del West Egg, citando il personaggio che nel Satyricon di Petronio si era arricchito dal nulla. Ma il riferimento al classico latino era difficile da cogliere per il pubblico dell’epoca, e senza troppa convinzione l’autore ascoltò il consiglio di Zelda, che gli suggerì Il grande Gatsby su suggestione del romanzo francese Il grande Meaulnes di Alain-Fournier.

3. Una fiction ispirata a un true crime

Gli elementi noir de Il grande Gatsby sembra siano ispirati a un fatto di cronaca che fece scalpore. Si trattò del caso Hall-Mills, un duplice omicidio che avvenne in New jersey nel 1922 e vide come vittime un prete della Chiesa Episcopale e la sua amante. Del delitto furono accusati la moglie della vittima e suo fratello, poi assolti durante il processo. Il caso è ricordato come uno dei primi esempi di quel meccanismo giornalistico oggi noto come circo mediatico.

4. Un fiasco letterario, un successo al fronte

Considerato oggi il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald, all’epoca il romanzo non ebbe il successo del precedente, Belli e dannati. Percepito dal pubblico come un noir senza grande spessore, non ottenne l’attenzione che l’autore si aspettava. La seconda vita del romanzo cominciò nel 1945, quando venne selezionato tra i titoli che l’esercito degli Stati Uniti ristampò per intrattenere i soldati impegnati sul fronte della Seconda guerra mondiale.

5. Troppo poco (flapper) girl power

Fitzgerald rifletté che la tiepida accoglienza riservata al romanzo era forse dovuta all’assenza di un personaggio femminile forte e carismatico. Il suo punto di riferimento era la moglie Zelda, che incarnava la tipica flapper girl, una donna indipendente, disinvolta e padrona di sé, modaiola e amante del divertimento, capace di ribaltare lo stereotipo tradizionale di moglie remissiva e dipendente dal marito.

Il romanzo di Francis Scott Fitzgerald

Considerato il manifesto dei ruggenti anni Venti, Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald racconta la storia del misterioso e ambiguo Jay Gatsby, il classico self-made man arricchitosi in maniera sospetta, che simboleggia miti e contraddizioni del sogno americano. A narrare la storia è Nick Carraway, un agente di borsa che vive in un piccolo villino accanto alla sfarzosa villa dell’eccentrico Gatsby. Quest’ultimo, tanto elegante quanto schivo, è solito tenere nella sua proprietà feste esagerate a cui partecipa la società ricca e benestante di Long Island.

Sono molte le voci che girano su Gatsby e sull’origine della sua ricchezza. Il suo vero nome è James Gatz, nato in un’umile famiglia di contadini del North Dakota e fuggito per cercare fortuna. Entrato in contatto con il lussuoso mondo dell’alta borghesia lavorando sullo yacht del ricco Dan Cody, sceglie di cambiare nome in Jay Gatsby.

Poco prima della partenza per il fronte della Prima guerra mondiale, Jay conosce la bella ereditiera Daisy Fay e se ne innamora perdutamente. I due giovani si giurano fedeltà, ma al ritorno dalla guerra Jay scopre Daisy sposata ad un famoso giocatore di polo, Tom Buchanan. Da quel momento il grande obiettivo di vita di Gatsby diventa quello di riconquistare la donna amata, facendo sfoggio del suo stile di vita e delle sue ricchezze.

Il grande Gatsby a fumetti

«Il tentativo di adattare Il grande Gatsby al linguaggio delle immagini è stato da sempre un’operazione rischiosa; la prosa di F. Scott Fitzgerald è, sotto molti aspetti, la vera protagonista di questa storia nella quale gli altri personaggi sembrano avere perfino ruoli secondari rispetto alla bellezza del testo. Con una soluzione come quella del graphic novel, le parole continuano a svolgere una parte attiva nella narrazione senza il bisogno di ricorrere a macchinose voci fuori campo o ad altri mezzi che facciano da supporto alle immagini».

Così Blake Hazard, il pronipote di Fitzgerald, racconta nell’introduzione al volume com’è nato il progetto de Il grande Gatsby a fumetti, firmato dallo sceneggiatore Fred Fordham e dalla disegnatrice Aya Morton.

«Aya Morton in queste pagine è riuscita a cogliere perfettamente lo spirito travolgente delle feste di Gatsby a West Egg, l’atmosfera languida dei pomeriggi trascorsi a casa Buchanan e lo strepitoso paesaggio urbano di New York. L’intenzione di Fitzgerald quando ha scritto Il grande Gatsby era quella di realizzare qualcosa di “straordinario, bello, semplicissimo e fantasiosamente intricato”, e così è stato anche per Aya nel momento in cui ha illustrato questa nuova opera. 

«L’adattamento del testo originale è stato fatto da Fred Fordham, che avevo avuto modo di apprezzare grazie all’attento lavoro compiuto su Il buio oltre la siepe di Harper Lee. La ponderata concisione che aveva saputo rivolgere al testo e alle questioni di ordine culturale del romanzo mi avevano impressionato profondamente. Essendo anche illustratore, il modo in cui Fred ha saputo distillare le pagine di Fitzgerald donando loro il giusto ritmo si avverte chiaramente in ogni tavola di questo lavoro. La particolare sensibilità per i più dettagliati elementi emotivi è stato un ulteriore, prezioso contributo. 

«Il mio bisnonno era un uomo che sapeva apprezzare le novità tanto quanto i classici e i capolavori senza tempo. So che sarebbe stato incantato dalla freschezza di queste immagini, perché fedeli all’originale e capaci di restituire la bellezza del mondo di Gatsby. Sono molto riconoscente ad Aya e Fred per questo loro straordinario lavoro. E lo stesso vale per la dedizione al progetto dimostrata da Kara Watson e Nan Graham di Scribner. Mi auguro davvero che questo graphic novel possa essere apprezzato da tutti coloro che hanno letto e amato Il grande Gatsby. Per quelli che invece si confrontano per la prima volta con il capolavoro di Fitzgerald, il mio augurio è che queste pagine rendano l’originale ancora più fruibile». 

Articoli correlati