“La potenza della storia del quadro non è una questione di teoria moderna, ma di verità antica. Prima che l’uomo pensasse a parole, si sentiva in immagini… Peccato per noi appassionati “letterari”, ma è la verità, tuttavia, le immagini raccontano qualsiasi storia più efficacemente delle parole.”
William Marston
Siamo nel 2016 quando a Gene Luen Yang viene conferito il National Ambassador for Young People’s Literature, un’onorificenza letteraria presentata ogni due anni dalla Library of Congress a un autore o a un illustratore cittadino americano che ha dato un contributo sostanziale alla letteratura giovanile.
Com’è arrivato Gene Luen Yang a ottenere un tale riconoscimento? C’è una cosa di assoluta importanza nella vita di Gene Yang, ovvero i fumetti e l’assoluta convinzione che essi possano giocare un ruolo fondamentale nell’educazione dei giovani.
Gene Luen Yang: i fumetti come mezzo educativo
Quando Gene Luen Yang era solo un ragazzino, comprò per la prima un fumetto che cambiò la sua vita per sempre. La combinazione di parole e d’immagini fece scattare qualcosa dentro la sua testa e immediatamente si innamorò dei fumetti. Iniziò a leggerli ogni giorno, ma non li portò mai a scuola perché, istintivamente, aveva capito che i fumetti erano degli oggetti estranei che non appartenevano alla classe.
Nonostante questo, Gene Yang continuò a leggere e divenne persino autore di molti fumetti. Da adulto intraprese la carriera d’insegnante nella scuola superiore Bishop O’Dowd della California, in Oakland, insegnando matematica, arte e informatica. All’inizio provò a portare i fumetti nella classe senza però riscuotere successo. Realizzò quindi che doveva tenere i fumetti e il suo ruolo di insegnate separati.
Eppure, si rese bene presto conto del suo errore e del grande potenziale che i fumetti potevano rivestire nell’educazione. Questo accadde quando divenne supplente di matematica. Dovendo aiutare durante le lezioni di informatica, fu costretto a saltare le lezioni, mettendo così in difficoltà i suoi alunni. Pensò di registrare delle video lezioni che però non vennero apprezzate dagli studenti. Gene Yang non si arrese. Iniziò a disegnare le lezioni in forma di fumetto che poi dava ai suoi studenti. Ed è allora che capì: il fumetto è l’unico mezzo caratterizzato da una componente “permanente”. Se gli studenti non avevano capito un passaggio potevano riguardare facilmente le vignette precedenti. Ogni studente poteva assimilare i concetti alla velocità che gli era più consona. Non solo. Il fumetto nascondeva un potenziale molto più ampio.
Il fumetto può servire come passo intermedio verso discipline e concetti difficili. Gli insegnanti possono introdurre la cultura popolare nelle loro classi in modo semplice ed efficace attraverso questi libri a vignette. Per tali motivi, Gene Yang sostiene l’uso dei fumetti e delle graphic novel come strumenti educativi in classe. Non manca occasione di sottolineare la forza educativa dei fumetti, affermando che sono motivanti, visivi, permanenti, intermedi e popolari.
Per Gene Yang il potenziale educativo del fumetto è appena iniziato a venire esplorato dall’istituto scolastico. Comics in Education, il suo sito versione online della proposta finale del progetto per il Master of Education presso la California State University, East Bay, è il suo sforzo personale per aiutare tale processo.
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