“Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena, e altre diciassette volte a meno di dieci secondi alla fine, ma nella mia carriera ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Trentasei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.”
Michael Jordan
In occasione dell’uscita di Dragon Hoops abbiamo deciso di parlarvi del basket, della sua storia, di cosa significa far parte di una squadra, attraverso due prospettive diverse: quella della serie tv e documentario The Last Dance, in onda su Netflix, e quella del fumetto e graphic novel Dragon Hoops.
Come si racconta la storia del basket al grande pubblico
The Last Dance racconta la storia del basket ponendo al centro della narrazione l’ascesa della superstar Michael Jordan, giocatore, effige e idolo degli Stati Uniti, soffermandosi sulla stagione con i Chicago Bulls e lo fa utilizzando i filmati inediti dell’indimenticabile stagione 1997-98, girati da una troupe cinematografica che aveva un pass per la partita, oltre a interviste a molte personalità dell’NBA, tra cui Jordan, Scottie Pippen, Dennis Rodman, Steve Kerr e Phil Jackson. The Last Dance parte quindi dall’inizio della carriera di Jordan nella NCAA, presso l’università del North Carolina, fino al suo approdo nella NBA, mettendo in mostra i fallimenti, le illusioni e le vittorie di questo campione immortale.
In Dragon Hoops la storia del basket viene ricostruita a poco a poco, attraverso flashback, interviste dello stesso autore con l’allenatore della squadra e i ragazzi protagonisti della nuova stagione dei Dragons, che cercano in tutti i modi di vincere il campionato scolastico. Una vera e propria attività di giornalismo sportivo, un reportage storico della pallacanestro che si fonde con l’esperienza personale di Gene Luen Yang, con le sue speranze e i sogni riscoperti proprio grazie a questi giovani ragazzi della squadra di basket del liceo di Oakland. In Dragon Hoops la storia del basket viene narrata attraverso tutti quei personaggi che ne sono stati il volto in passato e con gli occhi giovani delle nuove generazioni.
Film, fumetto ma non solo. Il basket e la sua storia possono essere raccontati anche attraverso cortometraggi. Non possiamo fare a meno di citare Dear Basketball, un cortometraggio d’animazione del 2017, scritto da Kobe Bryant, considerato tra i migliori giocatori della storia dell’NBA e diretto da Glen Keane. Il corto si basa sulle lettere scritte dal giocatore pubblicate il 29 novembre 2015 sul «The Players’ Tribune», in cui annunciò il suo ritiro dal mondo della pallacanestro.
Dragon Hoops: il graphic novel per amanti dello sport e non
Dragon Hoops è il bestseller del New York Times che negli Stati Uniti ha venduto più di 300.000 copie in pochi mesi. In esso Gene Luen Yang, autore di Avatar – La promessa nonché ambasciatore nazionale per la letteratura giovanile negli Stati Uniti e vincitore di un Eisner Award, racconta in modo avvincente la sua storia personale, le sue speranze disilluse legate alla pallacanestro e quelle della squadra di basket al liceo di Oakland, dando vita a un graphic che fonde, in mondo sublime, le tecniche del giornalismo sportivo e del documentario, con quelle classiche del fumetto per ragazzi.
L’autore infatti non fa sport. Da bambino i suoi amici lo chiamavano “Secco” e ogni partita di basket che giocava finiva male. Ciò lo aveva portato a perdere interesse nella pallacanestro, ma al liceo dove ora insegna è l’unica cosa di cui tutti parlano. La squadra dei Dragons sta infatti vivendo una stagione fenomenale che ha richiesto decenni. Ogni vittoria li avvicina al loro obiettivo finale: conquistare il campionato.
Dragon Hoops si rivela essere un graphic novel dedicato a tutti, non solo per gli appassionati e gli atleti della pallacanestro. Un graphic che mostra la storia personale dell’autore e quella dei singoli protagonisti, con i quali non possiamo fare a meno di entrare in empatia, ridere e piangere con loro, sostenerli e incitarli ma è anche un graphic che insegna e vuole trasmettere un messaggio: nella vita si sbaglia, si commette errori ma poi ci si rialza più forti.
I fondamentali del basket e quelli del fumetto
Siamo nell’inverno del 1891 quando il professor James Naismith, mentre osserva i suoi allievi esercitarsi senza entusiasmo con gli attrezzi in palestra in attesa della bella stagione, decide di inventare un gioco che potesse impegnare i ragazzi anche al chiuso. Prende quindi due ceste, in inglese basket appunto, per la frutta, le attacca ai bordi del palco della palestra e stabilisce i principi fondamentali del nuovo sport, ovvero: non si può camminare o correre con la palla in mano e non è consentito il contatto fisico con gli avversari. Era nato il basketball.
Quali sono i fondamentali del basket? Vediamoli insieme!
- Innanzitutto il terreno di gioco è formato da un campo rettangolare lungo 28 m e largo 15; a metà della larghezza si trovano due canestri formati da un cerchio di ferro del diametro di 60 cm con una rete per trattenere temporaneamente il pallone che entra.
- Una partita di pallacanestro è giocata da due squadre di 5 giocatori ciascuna che, durante la gara, possono essere sostituiti.
- Una partita si disputa in 4 tempi (chiamati quarti) di 10 minuti ciascuno; fra il 2° e il 3° quarto c’è un intervallo di 15 minuti, mentre fra il primi due e gli ultimi c’è solo una sosta di 2 minuti.
- Per quanto riguarda i fondamenti tecnici abbiamo: il cambio di direzione, l’arresto, il passaggio, il palleggio e il tiro. Il tiro è il fondamentale per concludere l’azione e può essere: tiro da fermo e tiro in terzo tempo.
- I ruoli sono: il playmaker, una delle due guardie che si incarica di portare avanti il pallone e impostare l’azione offensiva; la seconda guardia che collabora con il playmaker nella manovra offensiva; le due ali che si posizionano ai lati del tabellone e devono riuscire a impossessarsi della palla nei rimbalzi sotto canestro e, infine, il pivot, il giocatore più alto della squadra che gioca più vicino al canestro e deve essere abile nel gioco di rimbalzo e nel tiro da breve distanza.
Dragon Hoops possiamo considerarlo a tutti gli effetti un metafumetto che racconta una storia nella storia. Gene Luen Yang infatti inserisce tra le pagine del graphic anche la sua storia personale, della sua famiglia, sulla quale poi prende vita tutta la trama di Dragon Hoops. Insomma, è un graphic novel da leggere assolutamente, un romanzo a fumetti coinvolgente, divertente e pieno di intuizioni.
Il basket come metafora della vita in Dragon Hoops
Quando Gene Yang inizia a scrivere Dragon Hoops non ha idea di quanto questo lavoro gli avrebbe dato. Una volta che Gene conosce queste giovani all-star, si rende conto che la loro storia è più emozionante di qualsiasi cosa abbia visto su una pagina di fumetti. Sa che deve seguire questa epopea fino alla fine. Quello che non sa ancora è che questa stagione non cambierà solo la storia dei Dragons, ma anche la sua stessa vita.
Il basket è una vera e proprio metafora di vita. Non ci sono ne buoni ne cattivi. Il mondo non è solo bianco e nero come credeva un Gene bambino, appassionato di supereroi. Infatti, la vita è fatta di sfide che si possono superare con determinazione, fatica e voglia di migliorarsi e di andare oltre i propri limiti. Solo così si può vincere. Lo sport viene quindi utilizzato per raccontare qualcos’altro.
Una partita di basket è questo: migliorarsi, affidarsi agli altri, crescere insieme imparando dai propri errori, accettando sempre nuove sfide, condividendo emozioni, vittorie e sconfitte creando nuovi legami e amicizie.
Un graphic da leggere e portare sempre con sé
Le più di 400 pagine di Dragon Hoops sono una prodezza impressionante di giornalismo illustrato. L’autore esalta la versatilità del graphic novel, con uno stile accessibile e dinamico. Fonde la sua storia personale con quella della squadra di basket del liceo, alla ricerca del loro primo successo nazionale utilizzando un approccio unico e universale.
Se ami il basket o semplicemente le storie emozionanti, quelle capaci di toglierti il respiro e lasciarti incatenato fino all’ultima pagina, Dragon Hoops è il graphic che fa per te!
Dragon Hoops
«Dragon Hoops racconta in modo avvincente le speranze dell’autore e della squadra di basket del liceo di Oakland,
unite alla storia della pallacanestro», Washington Post