Buster Keaton, la Faccia di Pietra del cinema muto a fumetti

Ilaria Palleschi, autrice del graphic novel Buster insieme con Andrea Fontana, ci racconta il suo lavoro nel ridisegnare Buster Keaton, genio e figura cardine del cinema muto.

La “Faccia di Pietra” del cinema muto

Buster Keaton - The Great Face Stone

Nato nel 1895, Buster Keaton è stato un attore e regista statunitense che ha rivoluzionato il cinema muto e più in generale segnato la storia della settima arte. Capace di performance fisiche acrobatiche straordinarie, nei suoi film assumeva e manteneva un’espressione impassibile e stoica, nonostante le situazioni impossibile che i suoi personaggi erano costretti a fronteggiare, guadagnando così il soprannome “The Great Stone Face”, ossia “Faccia di Pietra”.

Come raccontò in un’intervista del 1960, Keaton non ha mai sorriso davanti alla telecamera: «L’ho imparato in teatro. Se ridevo per quello che facevo, il pubblico no. Quindi nei film mi veniva naturale non sorridere».

Buster Keaton ridisegnato a fumetti

Nel graphic novel Buster l’illustratrice Ilaria Palleschi si è cimentata nel ridisegnare la fisicità così particolare dell’attore.

«Il primo grande scoglio che ho sentito di dover superare quando ho iniziato lo studio del character di Buster era proprio quello della somiglianza. Non mi reputo una grande ritrattista, quindi ho iniziato a copiare i tratti del suo viso da foto e illustrazioni, ma sono stata subito travolta da un’ondata di frustrazione, perché per quanto provassi c’era sempre qualcosa che mancava, che mi sfuggiva.

Così ho abbandonato le foto e ho iniziato a vedere e rivedere i suoi film. E lì ho capito qual era il problema: Keaton è movimento. Sarebbe come chiedere a una pallina di mercurio di fermarsi e mettersi in posa: così si perderebbe la sua natura. Allora ho messo da parte tutte le mie sovrastrutture su somiglianza e veridicità e ho iniziato a concentrarmi sul personaggio, sulla sua fisicità e il suo modo di muoversi. Poi sulla persona, che Andrea ha descritto così teneramente. Così ho trovato il mio punto fisso: il suo sguardo, l’unico modo in cui sono riuscita a far stare ferma quella pallina di mercurio.

Lo sguardo di Buster, impassibile ma che faceva tanto ridere, è diventato il mio punto di riferimento, e ho capito che dovevo lasciarmi andare. Come quando ti dicono di metterti in un punto mentre la facciata di una casa sta per caderti addosso, o quando speri che una serie di tende freni la tua caduta dopo esserti buttata da un palazzo… ho fatto un bel respiro e mi sono fidata».

Ed ecco il risultato:

Buster - graphic novel su Buster Keaton

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